IUI

I.U.I.

iui

La IUI (Intrauterine insemination) è un trattamento di I livello, semplice e poco invasivo effettuabile solo nelle condizioni in cui una o entrambe le tube siano pervie. Le indicazioni primarie riguardano:

– infertilità inspiegata

– oligospermia (basso numero di spermatozoi)

– astenospermia (diminuzione della mobilità degli spermatozoi)

– una condizione cervicale ostile (muco cervicale denso)

tessuto cervicale cicatriziale dovuto a precedenti interventi o endometriosiLa procedura non comporta il prelievo e la manipolazione degli ovociti per cui non è considerata una tecnica di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA). Può essere eseguita con ciclo spontaneo o in seguito a stimolazione ormonale, con lo scopo di ottenere più di un ovocita ovulato, aumentando così la probabilità di gravidanza (Pandian Z. et al, 2002). Tramite ecografia viene monitorata la crescita dei follicoli ovarici con lo scopo di sincronizzare l’ovulazione con il trasferimento del seme nell’utero. Il liquido seminale viene trattato in laboratorio allo scopo di allontanare il seme da leucociti o altre fonti di contaminazione e di stress ossidativo. Dopo opportuna selezione naturale degli spermatozoi mobili dagli immobili e capacitazione in vitro, il terreno di coltura nel quale sono sospesi verrà caricato in un catetere per essere depositato direttamente nell’utero. Gli spermatozoi risalgono dall’utero verso le tube dove, nella regione più esterna (regione ampollare) avviene l’incontro con l’ovocita. Generalmente non vengono effettuati più di tre cicli di IUI e le percentuali di successo variano dal 5% al 20-25% e sono strettamente dipendenti dall’età della paziente, dalla riserva ovarica e dall’eziologia.

Induzione dell’ovulazione

Induzione dell’ovulazione

follicoli

Il ciclo mestruale ha come fine la maturazione di un ovocita e la preparazione di un endometrio adatto all’impianto dell’embrione. Questo processo richiede la produzione ciclica di ormoni da parte dell’asse ipotalamo-ipofisisario che agiscono sull’ovaio. Nel caso in cui ci siano problemi ovulatori, o bisogna sottoporsi a tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita, è possibile indurre l’ovulazione di più ovociti farmacologicamente, tramite somministrazione di gonadotropine (FSH, LH) previa inibizione ipotalamica, applicando protocolli di stimolazione ovarica che possono essere scelti a seconda dell’età della donna, della risposta dell’organismo al trattamento, della riserva ovarica ecc. La crescita follicolare viene seguita tramite ecografie e dosaggio di estradiolo che è un ormone prodotto dalla teca in accrescimento all’interno di ogni follicolo. Quando i follicoli raggiungono un diametro di circa 17-25mm e i livelli di estradiolo sono considerevoli, si procede con iniezione di gonadotropina corionica umana (hCG) che promuoverà la fase ultima di maturazione e preparazione del follicolo per l’ovulazione.

Monitoraggio follicolare

Monitoraggio follicolare

monitoraggio-follicolare

Per monitoraggio ecografico follicolare si intende la verifica tramite ecografia della crescita follicolare spontanea o stimolata e dell’ovulazione. Nell’ambito della Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) assolve ad un compito diagnostico e terapeutico.

Dal punto di vista diagnostico essa consente di monitorare il follicolo dominante fino all’ovulazione, osservando se il processo avviene normalmente o meno.

Dal punto di vista terapeutico permette di stimare i giorni in cui dovrebbe avvenire l’ovulazione basandosi sulle dimensioni del follicolo stesso, sull’aspetto dell’endometrio e sulla presenza di muco fluido nel canale cervicale. Si potranno così identificare i giorni fertili in cui intensificare i rapporti sessuali aumentando le probabilità di ottenere la gravidanza o in caso di stimolazione ovarica procedere con tecniche di PMA di II° livello.