La neurologia è la branca specialistica della medicina che studia le patologie del sistema nervoso centrale (cervello, cervelletto, tronco encefalico e midollo spinale); del sistema periferico somatico (radici e gangli spinali, plessi e tronchi nervosi) e del sistema nervoso periferico autonomo (gangli simpatici e parasimpatici, plessi extraviscerali e intraviscerali).

La prima fase della diagnosi è la ricostruzione della storia clinica del paziente, della registrazione dei sintomi che manifestano il disturbo, della loro modalità d’esordio ed evoluzione.Occorre dunque considerare:

  • un parametro temporale: quando è insorto il disturbo? da cosa è stato causato?
  • un parametro evolutivo: come si è aggravato nel tempo e con quale intensità?
  • un parametro di aggregazione dei sintomi: quali sintomi si sono aggregati nel tempo ai preesistenti?

La diagnosi deve coinvolgere oltre al paziente, anche gli informatori, quindi i parenti, e i pazienti vanno considerati anche in base alle loro terapie in atto o pregresse, considerando come eventuali farmaci (anche se non necessariamente psicotropi) possano influenzare il funzionamento del sistema nervoso centrale.

La diagnosi globale unisce l’anamnesi cognitivo-comportamentale all’esame neurologico obiettivo, la rivelazione di segni di un’eventuale lesione del sistema nervoso centrale, volto a indagare l’integrità dei sistemi funzionali (ad esempio, quelli motori o sensitivi).

Soltanto attraverso questa integrazione si potrà permettere la formulazione delle ipotesi localizzatorie (dove si trova la lesione nel cervello) e le ipotesi diagnostiche (qual è la malattia o la causa che ha provocato il disturbo).

Infine, si possono selezionare, da questo momento, le indagini diagnostiche di tipo strumentali volte a confermare o disconfermare le ipotesi diagnostiche da verificare.